Ha preso ufficialmente il via ieri, con la cerimonia di inaugurazione, il nuovo corso di studi di Accademia Intrecci, la scuola di alta formazione per il personale di sala ideata dalla Famiglia Cotarella.
Con il titolo “Degustare il Made in Italy, L’importanza della formazione nell’Accoglienza e nell’Ospitalità” sono state proposte, lo scorso 9 ottobre presso la sede dell’Accademia Intrecci a Castiglione in Teverina, due tavole rotonde in occasione dell’inaugurazione del nuovo corso di studi 2023/24 della scuola di alta formazione.
Hanno portato il loro saluto l’Assessore all’Agricoltura e alla Sovranità Alimentare della Regione Lazio Giancarlo Righini, l’omologo della Regione Umbria Roberto Morroni e il Commissario Straordinario Arsial Massimiliano Raffa.
Gli intervenuti hanno sottolineato l’indispensabile sinergia delle agenzie educative, preposte alla formazione di figure professionali dell’ambito turistico e gastronomico, con il territorio che le ospita. Il momento di forte cambiamento che stiamo vivendo, a loro dire, favorisce come non mai la nascita di un nuovo modo di approcciarsi alle attività produttive, migliorando le pratiche puntando alla sostenibilità, introducendo nuove teniche produttive grazie ai prograssi tecnologici non disgiunti dalla competenza e dalla professionalità.
E’ stato sottolineato come, per un turismo sempre più esigente, l’Accademia Intrecci vada a colmare un vuoto nell’offerta della ristorazione di eccellenza che deve puntare alla qualità, non solo dei prodotti offerti in cucina, ma anche nel servizio di sala.
Un po’ di “pepe” alla conversazione è stato aggiunto da Alessandro Pipero dell’omonimo ristorante stellato di Roma e da Matteo Zoppile, restaurant manager del Ristorante Il Pagliaccio, che hanno evidenziato come il lavoro nella ristorazione sia sinonimo di sacrificio e come, attulamente, sia difficile trovare personale disposto a lavorare nei giorni di festa e vacanza senza un riscontro economico sufficiente.
Chiara Riccardi, referente dell’Accademia Intrecci ha sottolineato come il nuovo corso di studi, giunto al settimo anno, preveda una didattica sostanzialmente rinnovata che propone tre moduli distintivi: Sapere, Saper Fare e Saper Essere, nell’ambito dei quali vengono affiancate alla preparazione di Sala delle soft skills e lo studio delle lingue, oltre a una giornata di sala che vedrà gli ex studenti nel ruolo di docenti.
Dominga Cotarella ha sottolineato, nel suo accorato e coinvolgente intervento, come tutto ruoti attorno alle persone che, con la loro unicità e il loro entusiasmo, possono veramente fare la differenza. Lei e le sue sorelle ne sono l’esempio più concreto: la voglia di fare la differenza e di essere dono per tutti, indistintamente, le rendono persone davvero speciali: testimoni di quanto sanno e riescono a fare sono le tante persone che incrociano il loro cammino e arricchiscono, e sono arricchite a loro volta, dalla loro presenza, le loro parole e, soprattutto il loro esempio.
La stessa umanità che è stata sottolineata dagli sponsor della scuola, da Urbani Tartufi a Coldiretti a Illy, per passare a Bonifiche Ferraresi, Farchioni, Le campestre e Ginori, che hanno evidenziato come il prestigio della scuola non prescinde dalla serietà di chi, quella scuola, ce l’ha nel cuore.
Benedetta Tintillini